26 Aprile 2023

Alessia Cerbone, Investment Associate & Platform Manager di LVenture Group, nominata da Forbes Italia come Leader del Futuro

Lei è uno dei 100 giovani talenti innovativi del 2023 sotto i 30 anni selezionati da Forbes Italia. Cosa rappresenta per lei ricevere questo premio?

È un traguardo che sicuramente mi spinge a fare meglio. Questo tipo di successi riescono ad aprirti una serie di network interessanti, che aiutano a entrare in contatto con persone incredibili, e sono anche precursori degli obiettivi che ti sei posto nella tua crescita professionale. Per quanto mi riguarda, lo vedo come una grande anticipazione di quello che vorrei realizzare in futuro e dell’impatto che vorrei le mie attività avessero in questo ecosistema e nel lavoro quotidiano. Sono molto soddisfatta, soprattutto perché quando ti sembra di aver fatto poco arriva un piccolo traguardo che ti dimostra che non è così.

 

In che anno e in cosa si è laureata?

Ho conseguito nel 2018 la laurea triennale in Economia, perché all’epoca la mia idea era quella di fermarmi lì a livello accademico e iniziare a studiare digital marketing su internet. La mia famiglia non era d’accordo su questo, più che altro perché loro percepivano la forza di tutto il cambiamento che stava e sta avvenendo. Ho deciso quindi di iscrivermi ad un Master Luiss Business School perché cercavo qualcosa che attingesse al mondo dell’innovazione e delle startup e Luiss aveva esattamente ciò che faceva al caso mio. Rifarei questa scelta altre mille volte perché mi ha dato la spinta e la conoscenza per affrontare un percorso professionale che mi sta formando ancora di più e ad una velocità supersonica.

 

In che modo Luiss ha contribuito a creare un ponte con il mondo del lavoro?

Credo che il punto di forza principale della Luiss sia il fatto che riesce a mettere tutto sul tavolo ma è altresì in grado di fornirti una formazione tale per cui sei poi nella possibilità di cogliere le occasioni che ti si prospettano davanti. Anche tanti miei colleghi mi hanno espresso questa stessa voglia di fare, la stessa curiosità, che in verità ti premia perché non si tratta solo di prendere il buono che l’Ateneo offre, ma provare a farne qualcosa di meglio, a porsi quella domanda in più ed essere proattivi verso le persone competenti. Quello che ti porti a casa è un’attitudine, magari a volte è la fortuna che per una serie di coincidenze ti porta a trovarti nel posto giusto al momento giusto, ma la Luiss ti insegna a sfruttare questa occasione, a coglierla senza timore.

 

Torniamo indietro nel tempo, come sono stati i suoi anni di studio in Luiss? Che ricordi conserva?

Ricordo sicuramente tanta follia, ma in senso buono. Facevamo lezione dalle 9 del mattino fino alle 18, avevamo corsi extra e nonostante fossero facoltativi li frequentavamo tutti. Ricordo questa full immersione totale in cui tutti davano il 120% ma avevamo l’opportunità di entrare in contatto anche con colleghi di altri Master e ciò mi ha aperto le porte a tantissimi punti di vista diversi, anche da parte di persone che hanno scelto percorsi completamente diversi dal tuo. Confrontarsi con un collega che segue un Master in musica mentre tu studi finanza e imprenditoria può sembrare inutile, mentre in realtà è di un valore inestimabile, ti fornisce una prospettiva diversa che altrimenti non avresti, ti arricchisce. Nel mio percorso Luiss ho visto tanta voglia di mettersi in gioco ma anche tanta collaborazione e senso di comunità che ha portato anche alla nascita di veri progetti ma anche di amicizie.

 

Quali valori, secondo lei, uniscono gli Alumni Luiss?

Il potere del network Alumni è sicuramente la coesione data dai professionisti che lo compongono perché senza persone proattive sarebbe solo una scatola vuota. Ho incontrato tantissimi Alumni nel mio percorso, ho iniziato a lavorare con molti di loro soprattutto sugli investimenti e ho sempre trovato in comune quella trasparenza genuina e quella voglia di mettere in piedi qualcosa che abbia effettivamente un impatto che va al di là dei meri interessi personali. Ogni volta che mi capita di entrare in contatto con qualcuno che poi scopro aver studiato in Luiss trovo sempre la voglia, l’idea di lanciare nuovi progetti ed entrare in collaborazione. Tra i valori che uniscono gli Alumni c’è sicuramente la collaborazione e lo spirito di iniziativa perché l’attenzione alla leadership è altissima e l’Ateneo ti insegna che devi raggiungere i tuoi obiettivi con l’aiuto delle persone che hai intorno, e mai schiacciandole.

 

Pensando alla sua professione, come si immagina fra 10 anni?

Il mio sogno è quella di gestire una fondazione. Ho sempre pensato che ci sarei potuta arrivare in tantissimi modi e non ero certa di quale fosse il settore da cui partire ma quello che sto cercando di fare in questo momento è costruire una serie di rete di contatti e di competenze che mi possa permettere di avere un bell’impatto anche nell’ecosistema start up e innovazione in Italia. Da qui a dieci anni vorrei vedere un po’ tutte le facce della medaglia. Fino ad adesso ho avuto modo di sperimentare, soprattutto grazie alla Luiss, la parte di validation, negli ultimi tre anni ho intensificato il lato gestionale della mentorship e del coaching e tutto il lato riguardante gli investimenti di un progetto startup. Il next step sarà sicuramente rimettere le mani in pasta e poi vedere se c’è anche una strada formativa di diverso spettro, magari verso aziende grandi. Ad oggi non riesco a dire di avere una roadmap, il mio modus operandi in ogni caso è spingere, spingere, spingere e porsi sempre l’obiettivo successivo, quello che ci permette di guardare avanti.