
È uno dei 100 giovani talenti innovativi del 2023 sotto i 30 anni selezionati da Forbes Italia. Cosa rappresenta per lei ricevere questo premio?
Ne sono molto felice e ringrazio la Redazione di Forbes Italia per avermi selezionato, è un bellissimo riconoscimento come milestone ma anche come punto di partenza. C’è ancora tanta strada da fare per raggiungere il prossimo traguardo, vedersi in classifica fa piacere ma quello che realmente amo vedere sono i risultati nella vita reale e gli effetti di quello che faccio.
In che anno e in cosa si è laureato?
Mi sono laureato nel 2018 in Giurisprudenza e poi in Economia nel 2020. Le Double Degree Luiss sono un punto forte della formazione che l’Ateneo offre; ciò mi ha permesso di poter conseguire una tipologia diversa di laurea specialistica senza alcun tipo di problema burocratico. Era un percorso che già dal primo anno di iscrizione a Giurisprudenza sapevo che avrei voluto percorrere, perché la mia ambizione è sempre stata quella di lavorare in ambito aziendale, o da imprenditore o da consulente in materia. Per me la Luiss è stata una scelta dettata sicuramente dalla qualità della formazione offerta, dalle innumerevoli opportunità ma soprattutto dalla possibilità di seguire un percorso ibrido, contaminato, in cui apprendere sia le competenze giuridiche che quelle economiche, manageriali e finanziarie.
In che modo Luiss ha contribuito a creare un ponte con il mondo del lavoro?
Ho iniziato a fare attività imprenditoriale e lavorativa già durante gli anni degli studi e questa è un’opportunità che l’Ateneo non solo permette, ma incentiva. È una cosa importantissima perché ti permette di toccare con mano che cosa sono l’imprenditoria e il lavoro, e ti aiuta a capire già durante gli anni di formazione quale lavoro desideri per te, l’attività che vuoi fare veramente da grande.
Di solito, prima di iniziare l’università si tende ad avere idee fantastiche ma poi succede che studiando si può capire che forse quell’idea iniziale in realtà non è proprio l’attività principale che si vorrebbe svolgere tutta la vita. Da questo punto di vista Luiss riesce a indirizzarti, a far capire quali sono le tue passioni. E lo fa molto bene.
Torniamo indietro nel tempo, come sono stati i suoi anni di studio in Luiss? Che ricordi conserva?
Ho ricordi solo belli del mio Ateneo. Sono stati anni fantastici. Sono rimasto all’interno per sette anni tra le due lauree e sono stati anni importanti, impegnativi però sono tutti bellissimi ricordi.
Una delle mie più grandi soddisfazioni è il fatto di essere riuscito a organizzare in Luiss un incontro con Piero Angela, che era uno dei miei miti, e intervistarlo in Aula Chiesa davanti a 800 studenti.
Quali valori, secondo lei, uniscono gli Alumni Luiss?
Sicuramente la possibilità di restare in contatto l’uno con l’altro anche in diverse parti del mondo; a breve partirò per New York e lì incontrerò diversi Alumni. L’Ateneo ti insegna che, ovunque tu vada, se c’è necessità di supporto o di consigli, ci sarà sempre un Laureato Luiss a disposizione.
Ovviamente avere un network del genere a disposizione e sapere di avere dei punti di riferimento nelle città più importanti al mondo è sempre un valore aggiunto. Fermo restando che poi mi sono trovato a lavorare con tante aziende e anche lì mi sono ritrovato a confrontarmi con manager e direttori che provengono dalla Luiss.
Pensando alla sua professione, come si immagina fra 10 anni?
Per me è difficilissimo rispondere a questa domanda perché non sono una persona che fa progetti a lungo termine e quando inizio un’attività cerco di vedere fin dove va. Se mi avessero fatto due anni fa questa stessa domanda non avrei saputo che avrei fondato Startcom e non avrei mai saputo che avrei raggiunto la classifica Forbes Under 30 in Italia. Sicuramente spero che la mia carriera e anche la mia startup crescano di pari passo e arrivino a raggiungere i picchi più alti possibili.